Spesso, in fase di installazione di un device, si pone un dilemma: Touchscreen capacitivo o resistivo

Facciamo un po’ di chiarezza per effettuare la giusta scelta.

Un display touchscreen è un particolare tipo di schermo dotato di una tecnologia che permette all’utilizzatore di interagire con l’interfaccia grafica del sistema operativo semplicemente toccandolo con le dita o altri oggetti, senza dover ricorrere a tasti fisici.
L’avvento di questo nuovo modo di comunicare con i dispositivi ha richiesto la riprogettazione di molti sistemi operativi ed ha favorito la nascita di nuovi dispositivi: smartphone, navigatori satellitari, tablet che hanno perso la tastiera esterna .

Con la sempre maggiore diffusione di dispositivi con display touchscreen, l’offerta del mercato è sempre più ampia e le caratteristiche che differenziano l’uno o l’altro modello a volte sono davvero minime. Tuttavia, la caratteristica che maggiormente può fare la differenza nell’esperienza d’uso di un tablet o di uno smartphone è proprio il tipo di tecnologia touchscreen utilizzata.
I tipi di schermi touchscreen più diffusi sono principalmente due: il touchscreen capacitivo ed il touchscreen resistivo, cerchiamo di capire le differenze che intercorrono tra un display capacitivo ed un display resistivo.

Touchscreen resistivo

Si tratta della tecnica più antica, ma anche la più semplice ed economica per permettere di utilizzare un dispositivo tramite il tocco sul display. Uno schermo dotato di touchscreen resistivo è costituito da due strati di materiale plastico ricoperti di materiale conduttore e separati da un ulteriore strato isolante. Quando viene esercitata una pressione sullo strato esterno, si crea un contatto elettrico con lo strato sottostante che permette di tracciare le coordinate del punto di contatto, le quali vengono comunicate al dispositivo.
Poichè ogni punto di contatto corrisponde ad un pixel, maggiore sarà la risoluzione dello schermo, migliori saranno la sensibilità al tocco e la precisione. Questo aspetto è di fondamentale importanza soprattutto nel riconoscimento della grafia. Attraverso l’impiego di una struttura a griglia è possibile anche gestire il multitouch.
I vantaggi di questa tecnologia sono:
• economicità di realizzazione
• buona resistenza agli urti
• funzionamento a temperature che vanno dai -15°C ai +45°C con qualsiasi percentuale di umidità
• la pressione sullo schermo può essere esercitata, oltre che con le dita, con qualsiasi altro oggetto, come ad esempio un pennino, lasciando sempre pulito e privo di impronte il display. Questa caratteristica permette di raggiungere un livello di precisione molto alto, essendo la punta di un pennino abbastanza ridotta, e consente l’utilizzo di interfacce con elementi di controllo molto piccoli.

Purtroppo questa tecnologia porta anche degli svantaggi: la luminosità e la qualità delle immagini sono compromesse dalla presenza dei due strati plastici e con il passare del tempo la reattività e la precisione viene meno. Inoltre, poichè lo strato esterno deve essere flessibile, non può essere realizzato in vetro ma in materiale plastico, il che lo rende più soggetto a graffi.
Il touchscreen resistivo permette l’utilizzo di un pennino che consente di ottenere una maggiore precisione e rende possibile la scrittura a mano libera. Funziona praticamente in qualsiasi condizione ambientale, è più economico, consente di evitare il formarsi di impronte digitali ed è più resistente agli urti. Questa tecnologia è utilizzata su dispositivi di fascia medio-bassa.

Touchscreen capacitivo

Anche il display Capacitivo è composto da più strati sovrapposti, ma lo strato più esterno invece di essere realizzato in materiale plastico, è di vetro ed è ricoperto da un sottile strato di ossido metallico. La superficie dello schermo è attraversata da un campo elettrico uniforme che, al contatto con le dita dell’utilizzatore, subisce una variazione. I sensori posti agli angoli dello schermo individuano e misurano la caduta di tensione e rilevano le coordinate del punto di contatto comunicandole al dispositivo. Naturalmente è possibile gestire il multitouch.

Dunque lo strato di vetro conferisce al display una maggiore luminosità e nitidezza e lo rende anche meno soggetto a graffi. Tuttavia, il contatto con lo schermo deve essere effettuato con oggetti conduttivi come, ad esempio, le dita, per cui non è possibile utilizzare i classici pennini di plastica.

Principali svantaggi:
• display sempre ricoperto di fastidiose impronte digitali
• la precisione del tocco è limitata dalla dimensione del dito dell’utilizzatore
• non si riesce a controllare elementi grafici minori di un centimetro quadrato.
L’esperienza d’uso è più piacevole rispetto al touchscreen resistivo perchè non è necessario esercitare una pressione sullo schermo, ma basta lo sfioramento. Tuttavia, il touchscreen capacitivo non funziona se si utilizzano oggetti non conduttivi o se si indossano i guanti, le temperature di esercizio sono più limitate rispetto ai touchscreen resistivi e per funzionare bene è necessario almeno il 5% di umidità.
Inoltre il vetro, anche se più resistente ai graffi, è più vulnerabile agli urti e rischia di rompersi più facilmente.
Il touchscreen capacitivo, invece, è più costoso e meno preciso, ma permette un utilizzo più gradevole grazie allo sfioramento, e si presta meglio alle interfacce multitouch. Inoltre il display, grazie alla presenza del vetro, è più nitido e luminoso. Questa tecnologia è attualmente quella più richiesta dal pubblico ed è utilizzata su dispositivi di fascia alta

E’ meglio il touchscreen capacitivo o quello resistivo? In ognuno dei casi sono presenti sia vantaggi che svantaggi, per cui la scelta della migliore tecnologia varia a seconda dell’utilizzo che l’utente farà del dispositivo.