Certifica WI-FI
Innanzitutto non siamo i tecnici di TIM, Skye chi più ne ha ne metta, che vengono a casa vostra ed al massimo vi montano un sistema WI-FI Mesh da qualche centinaio di euro, prendiamo le distanze da questa trovata commerciale del “WI-FI Certificato”. Noi siamo tutt’altro e lo spieghiamo di seguito.
tWi-Fi è un insieme di tecnologie per reti locali senza fili (WLAN) basato sugli standard IEEE 802.11 ideata per connettere device tramite onde radio e scambiare dati. Wi-Fi è il marchio di Wi-Fi Alliance, che viene con cessa ai terminale che completano i test di certificazione di interoperabilità.
Un dispositivo, anche se conforme alle specifiche dello standard, non può utilizzare il logo ufficiale Wi-Fi se non ha superato le procedure di certificazione stabilite dal consorzio Wi-Fi Alliance (Wireless Ethernet Compatibility Alliance), che esegue i relativi test e certifica la compatibilità dei componenti wireless .
Per l’uso privato delle apparecchiature WI-FI non è prevista alcuna autorizzazione. Le apparecchiature sono comprese in quelle previste di libero uso ai sensi dell’art. 105, comma 1, lettera b del Codice delle comunicazioni elettroniche, così come modificato dall’art. 70 del D.Lgs. 70/2012. Per uso privato si intende che la rete deve essere utilizzata soltanto per trasmissioni riguardanti attività di propria pertinenza, con divieto di effettuare traffico per conto terzi (art. 101 del Codice).
L’impresa o esercizio commerciale che non ha come attività principale la fornitura di servizi di comunicazione elettronica, secondo quanto disposto dall’art. 10 del D.L 69/2013 (cosiddetto Decreto “del fare”) convertito con legge 9 agosto 2013, n. 98, in questo caso l’offerta di accesso alla rete internet al pubblico tramite tecnologia Wi-Fi non richiede alcuna autorizzazione e non prevede l’identificazione dell’utilizzatore.
Ai sensi dell’art. 6 del Codice delle comunicazioni elettroniche è vieta espressamente a Stato, Regioni ed enti locali di fornire direttamente reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico se non attraverso società controllate o collegate. Per erogare questo tipo di servizi le pubbliche amministrazioni devono quindi rivolgersi a operatori autorizzati ai sensi dell’art. 25 del Codice.
I sistemi Wi-Fi operano con potenze in ingresso estremamente ridotte (in genere inferiori al decimo di Watt) ed impiegano antenne di piccole dimensioni ed in genere in genere installati in ambiente interno.
L´impatto elettromagnetico e visivo di questa tipologia di apparati è pertanto assai limitato in linea teorica.
La normativa tecnica ETS 300-328-2 impone:
- per la banda dei 2,4 Ghz. Potenza massima irradiata max. 100 milliWatt
- per la banda sei 5 Ghz. Potenza massima indoor max. 200 milliWatt
Quadro Normativo
LEGGE DEL 22 FEBBRAIO 2001 n. 36
Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz.
DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 luglio 2003 8 luglio 2003
Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione degli obiettivi di qualitattenzione degli obiettivi di qualitààper la protezione della per la protezione della popolazione dalle esposizioni dai campi elettrici, magnetici ed popolazione dalle esposizioni dai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHzkHze 300 e 300 GHzGHz””..(supera il DM n(supera il DM n°°381/98 e linee applicative).381/98 e linee applicative)
LIMITI di LEGGE
Limite di esposizione
Campo Elettrico(E):20 V/m
(che non deve essere superato in alcuna condizione di esposizione della popolazione)
Valore di attenzione e obiettivo di qualità
Campo Elettrico(E):6 V/m
A titolo di misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo da possibili connessi con le esposizioni ai campi generati all’interno di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere (quali abitazioni, alberghi, scuole ospedali, ecc. ) e loro pertinenze esterne.
All’articolo 181 (Titolo VIII “Agenti fisici”) del D.Lgs. 81/2008 si indica che nell’ambito della valutazione dei rischi “il datore di lavoro valuta tutti i rischi derivanti da esposizione ad agenti fisici in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi”.
Riguardo in particolare alla valutazione dell’esposizione ai campi elettromagnetici (CEM) il Decreto legislativo del 01 agosto 2016, n. 159 – recante “Attuazione della direttiva 2013/35/UE sulle disposizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici) e che abroga la direttiva 2004/40/CE” – ha sicuramente semplificato e favorito il processo di valutazione di questo rischio.
Valutare i rischi di CEM sul lugo di lavoro è obbligatorio
Le sorgenti di C.E.M.
Le sorgenti interne di C.E.M. in Alta Frequenza, a Radiofrequenza/Microonde (RF/MO), includono telefoni cellulari, dispositivi Wi-Fi e Bluetooth (router, tablet, smart watch, auricolari / mouse / tastiere wireless, smart tv, baby monitor, Playstation, ecc.), telefoni cordless (DECT), ricetrasmittenti, contatori a telelettura allarmi e videocamere di sorveglianza Wireless; le sorgenti esterne includono ripetitori della telefonia mobile e radiotelevisivi, radar, antenne Wi-Max, sistemi di geolocalizzazione.
I C.E.M. pare abbiano la capacità di perturbare gli equilibri elettrochimici di tutti gli organismi viventi (Effetti Biologici), cosa che a sua volta può avere conseguenze sulla salute (Effetti Sanitari).
In questo particolare periodo storico, caratterizzato dalla diffusione di moltissimi sistemi Wireless, sono i C.E.M. in Alta Frequenza (a RF/MO) a destare le maggiori preoccupazioni, per la loro capacità di penetrazione (passano attraverso muri perimetrali, pareti e diversi altri tipi di materiali, rendendo difficile sottrarsi all’esposizione continua), per il lungo raggio di azione (fino a centinaia di metri a seconda della fonte), e per i loro effetti dirompenti sugli equilibri elettrochimici dell’organismo determinati dalla loro frequenza e modulazione a prescindere dalla loro intensità. Si tratta infatti di Campi Pulsati, che proprio per questa caratteristica sono estremamente disturbanti per i sistemi biologici.
E’ presumibile che praticamente tutti i soggetti seppur in modo differente vengano colpiti, e purtroppo numerosi sono coloro che manifestano gli effetti della esposizione senza esserne consapevoli.
Per fare un esempio di Effetto citiamo il segnale Wi-Fi (aspetto che ci interessa particolarmente) .
Il tipo più classico di segnale Wi-Fi utilizza una frequenza di 2,45 GHz, la stessa utilizzata dai forni a microonde per cuocere il cibo sfruttando il fatto che 2,45 GHz è la frequenza di risonanza delle molecole di acqua (delle quali i cibi, e pure i nostri corpi, sono pieni!).
Le molecole di acqua irradiate a 2,45 GHz assorbono energia rotazionale, poi trasferita ai moti traslazionali o termici. Conseguentemente le molecole, oltre che ruotare, iniziano a vibrare, ed il fenomeno è macroscopicamente avvertito come calore.
I forni a microonde sono progettati per generare campi elettrici oscillanti a quella frequenza così da ottenere il surriscaldamento in virtù della potenza elevata delle onde elettromagnetiche con le quali irradiano i cibi.
Il Wi-Fi emette onde elettromagnetiche meno potenti, che non portano a surriscaldamento, ma il fenomeno della risonanza si verifica comunque e vengono prodotte specie reattive dell’ossigeno (radicali liberi) in grande quantità, con conseguente elevato stress ossidativo ed invecchiamento accelerato.
Certificare le emissioni a cui site sottoposti non è una mera incombenza di legge !
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